lunedì 20 agosto 2007

Playas..

La pigrizia ci assale sempre più, specialmente da quando siamo giunti sulla costa, ed è anche per questo che sto scrivendo sempre meno..scusatemi! Come potete aver capito la missione sul Chimborazo è fallita, diciamo per cause di forza maggiore..ma da bravi ragazzi non ci siam fatti scoraggiare e dopo qualche giorno di riposo nelle acque termali di Banos ci siamo diretta verso la selva per qualche giorno di full immersion nel verde della buona Amazzonia.. I giorni passati nella selva sono stati pochi ma siamo riusciti a fare molto, da passeggiate selvagge a gaudamenti di canyon e fiumi e soprattutto molto rafting.. Dopo aver sperimentato il livello di difficoltà III con una guida più che spericoltata abbiamo deciso di tentare anche il livello IV che però non ci ha stupito quanto la giornata precedente..ma sempre un'sperienza mozzafiato..
Come vi ho detto ora stiamo sulla costa nel piccolo villaggio di Montanita, un posto molto addormentato che ci ha colpito moco con la sua aria molto soporifera..il Tommaso ci ha oggi lasciato per imbarcarsi nel suo viaggio di ritorno di 4 giorni..io e Federico ora partiremo verso il parco nazionale di Machalilla dove speriamo di concludere la vacanza con del buon campeggio selvaggio sulle spiagge, augurandoci di pescare polipi a volontà per tanet belle paste..vedremo!
Un saluto a tutti da fosr il mio ultimo commentario della vacanza..il ritorno a casa è ormai cosa vicina..

giovedì 16 agosto 2007

I ragazzi contro la montagna..

Sulla cima del bus, verso Candelaria..
In cima alla laguna Amarilla, 4300 metri
Tori al pascolo..
Incamminandoci fuori dalla valle incantata
Il grottino dei desideri..

domenica 12 agosto 2007

Acclimatamento?!

È tanto che non scrivo lo so..non tanto perchè non ne ho avuto l'occasione ma perchè io e il resto della banda siamo sprofondati da tre giorni in un magnifico stato di pigrizia nella città dai bagni termali di Banos.. potete capire che le nostre avventure nelle alte montagne ecuadorene sono state tante e...stancanti! Ma lo stesso il divertimento è stato assicurato, siamo partiti da Quito pieni di orza per avviarci sulla strada del nostro primo treck che per quattro giorni ci avrebbe permesso di aggirare l'imponente Volcan Cotopaxi, il secondo più alto dell'Ecuador. Dopo aver cominciato la salita il Tom si accorge subito che nella sua testa c'è qualcosa che non va, e per quando ci accampiamo a 3750 metri è già chiaro che dovremmo scendere la mattina seguente. E così è, un pò delusi ma non per questo tristi decidiamo subito un piano B, un giorno di riposo e poi treck alla laguna Amarilla nella zona dell' El Altar, uno dei vulcani più tecnici da scalare. La partenza promette bene, sulla cima di un bus ci inerpichiamo su per una valle fino a raggiungere il paesino di Candelaria da dove cominciamo la nostra salita...da questo momento in poi la nostra fortuna ci segue benevola come sempre e immergendoci in una nuvola non ne usciremo più fino al giorno dopo..stanchi e bagnati quella stessa notte ci accampiamo in un grottino che ben presto scopriamo essere un riparo per il bestiame e che la soffice coltre che ricopriva il terreno era in effetti merda essicata. Senza la voglia di andare avanti dormiamo proprio lì, e dopo una pasta con cipolle e sarde siamo tutti dell'idea di fare un bel sonno!!
La mattina dopo siamo sicuri che la storia è la stessa, la nuvola non ci ha ancora abbandonato e uscendo dalle tende ci rendiamo conto che l'umidità non ha risparmiato nulla, non ci tiriamo indietro e proseguiamo nel nulla della nebbia in un cammino fangoso e lento. La nostra perseveranza però ben presto ci premia e una magnifica valle ci si apre davanti, verde e piena di cascate che scendono da ghiacciai e picchi innevati. Ci godiamo uno scorcio di sole e dopo aver lasciato i nostri zaini in una capanna ci avviamo verso la laguna, pur non essendo Amarilla anche la laguna è uno spettacolo unico, contornata dai nove picchi dell'El Altar. Dopo un buon panino, soddisfatti e un pò stanchi discendiamo nella vallata, siamo saliti fino a 4300 metri e sentiamo che l'acclimatamento questa volte procede bene. Siamo pronti per l'impresa che ci attende, io ora lo so perchè è passata, voi lo scoprirete presto..

martedì 7 agosto 2007

la iglesia Colombiana
la Zaira
in partenza per la laguna, volcan Cayambe all'orizzonte
nel paramo andino
la laguna inarrivabile..

In viaggio con la Zaira

La prima parte del viaggio era terminata ma mi restavano ancora pochi giorni da passare prima dell'arrivo dei due grezzi. Arrivati a Quito io e Zaira, ragazza di Barcellona incotrata al centro, salutammo Mike che la mattina seguente doveva tornare negli Stati Uniti. Era difficile fare un piano per i pochi giorni che avevamo, e la prima idea fu di dirigerci a Nord dove volevavo visitare il vastissimo mercato artigianale di Otavalo.. Ma un giorno in quella cittadina assai turistica ci bastò, e facendo in fretta e furia lo zaino decidemmo di avviarci con direzione...Colombia! Un'idea strana, partita dalla mente contorta di Zaira, e che con me ovviamente fece facile presa...perchè non aggiungere un'altro paese alla lista? E così Colombia divenne la nostra nuova direzione, vi dico subito che non fu emoziuonante come sembra ora ma ne valse sempre la pena..superammo il confine la mattina e per sera eravamo di ritorno in Ecuador per via del poco tempo a nostra disposizione. La nostra unica visita fu quella di una strana chiesa costruita in un canyon scavato da un bel fiume..
Non ancora contenti del nostro piccolo viaggio, quella sera decidemmo di farci lasciare nella mitica Pimampiro, un paesino sperduto nel Nord dell'Ecuador con l'idea di partire il giorno dopo per un alaguna la cui distanza variava, a seconda da a chi si domandava, dalle 3 ore ai 2 giorni.. Scoprimmo che era circa una via di mezzo e riuscimmo solo a vedere la laguna dall'alto del paramo prima di dover far ritorno tra fango e selva a un paesino dove speravamo di trovare un posto dove dormire. Il posto lo trovammo senza dover nemmeno pagare..queste cose accadono solo nei paesini sperduti , lì dove il denaro non ha ancora scavalcato alla cima dei pensieri della gente..
Ritornato a Quito scoprii che Federico e Tommaso erano riusciti a perdere il volo e di buon gusto accettai un giorno di riposo, interrotto la sera dal loro arrivo. Il mattino seguente salutai con trsitezza la mia cara compagna e il trio ormai completo partì alla volta di Macachi prima tappa della acclimatizazzione pre-Chimborazo..

Evoluzione..






mercoledì 1 agosto 2007

Un saluto alla selva

Eccomi di nuovo, è molto tempo che non scrivo perchè non ne ho davvero avuta la occasione. Questa settimana passata è stata una delle più incredibili da quando sto in questo paese e ve ne racconterò qualche spezzone..
Lunedì 23 Luglio siamo tornati tutti al lavoro, era una giornata quasi come le altre, un pò di gente ci aveva lasciato e eravamo rimasti solo in quattro al centro fortunatamente poi il gruppo si è ampliato con l'arrivo di un ragazzo Inglese e un altra Americana..questi due ragazzi sono stati fortunati perchè il giorno del loro arrivo li abbiamo benedetti con una enorme lotta in una pozza di fango in mezzo alla giungla cher teoricamente dovevamo ripulire per ampliare la laguna dei caimani. Putroppo non ho le foto i questa lotta ma il caro Mike dovrebbe mandarmele presto!
Dovete sapere che il Lunedì era anche il compleanno della coordinatrice del campo, Goudina, e che per quella sera era previsto un evento speciale..verso la sera siamo partiti tutti per una degli ultimi puebli della giungla, Arajuno, dove erano in corso delle festività locali con balli e bevute di "purro" un estartto alcolico di canna da zucchero fermentata..potete immaginare..quella sera il pueblo di Arajuno si è ritrovato quesdta massa di Gringos pronti a festeggiare, e penso che alla fine noi siamo stati l'evento clue della serata ballando fino a notte fonda la musica locale ebbri e contenti..
La mattina dopo come sempre sveglia alle otto e via al campo del nonno della famiglia, Louis, che in mezzo alla selva stava costruendo uan nuova piscina per i pesci. Come potete immaginare nessuno stava la massimo della forma ma guai a lamentarsi...questo è lo spirito! Il problema è che il nonno verso le dieci comincia a offrirci nuovamente purro, che i locali consumano quotidianamente mentre lavorano, e per educazione, facendo attenzione a non svuotare i contenuti dello stomaco nella piscina, abbiam continuato a bere...insomma, questo è stato l'inizio della nostra settimana..
Questo posto anche più dell'altro mi `rimasto impresso, per la possibilità di venire a contatto e sentire le storie incredibili di gente che nella vita ha solo vissuto nella giungla, imparandone i segreti più intimi.. Per la gente che ho conosciuto in questo centro, gente piena di voglia di fare, di divertirsi e di lavorare sodo.. È stato infatti con tristezza che abbiamo lasciato il centro sabato per dirigerci nuovamente verso Quito dove avrei aspettato i miei compagni del prossimo mese...
Ma altro è successo e ho avuto l'occasione di compiere un'altro piccolo viaggio nel viaggio..